Il progetto ha ottenuto la conservazione di oltre 1000 ha dell’habitat prioritario 1150*, Lagune costiere eliminando completamente le crisi anossiche a partire il secondo anno di progetto, il 2017. La completa eliminazione delle crisi anossiche per 5 anni consecutivi non si era mai verificata negli ultimi 17 anni.
La corretta interpretazione all’habitat 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina ne ha evidenziato e cartografata la distribuzione su una superficie complessiva di 463,79 ha su superfici in precedenza non attribuite a nessun habitat di allegato I Dir. Habitat. La corretta attribuzione ha aumentato anche le superfici dell’habitat prioritario 1150* di 376 ha sebbene non fosse previsto dal progetto. L’incremento per complessivi 1-2 ha dell’habitat 1410 non è invece stato raggiunto, in quanto i primi sopralluoghi hanno rilevato molto inferiori rispetto al previsto e non si è quindi rischiato di danneggiare le poche aree rimaste. Tuttavia i monitoraggi hanno evidenziato che le azioni di progetto hanno portato ad incrementi di superfici dei seguenti habitat non previsti dal FdC: habitat 1140 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea di 65,89 ha; habitat 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose di 0,12 ha; habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) di 0,72 ha; habitat 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marinedi 0,94 ha. A termine progetto pertanto sugli habitat sono stati ottenuti risultati migliorativi rispetto al previsto.
Per le tre specie target avifaunistiche Fraticello Beccaccia di mare e Fratino sono state incrementate le superfici per la nidificazione tre nuove isole nuove, inoltre un’area di deposito dei sedimenti è stata utilizzata per due anni consecutivi per la nidificazione. Per la conservazione del Fraticello il contributo è stato di rilevanza Nazionale in quanto nelle isole si è insediata la più grande colonia della specie (20% della popolazione Nazionale). Per la Beccaccia di mare ed il Fratino i numeri non sono della stessa entità ma date le difficoltà in cui versano queste due ultime specie ogni contributo rappresenta un miglioramento.
Le isole di progetto e l’area di deposito di sedimenti sono state utilizzate per la nidificazione di altre 5 specie di Allegato I Direttiva Uccelli Gabbiano roseo, Gabbiano corallino, Sterna comune, Beccapesci, Avocetta. Le isole grazie il gradiente di profondità ai margini sono state utilizzate come area trofica da limicoli in primis Piovanello pancianera con stormi di migliaia di individui ma anche due delle specie target Beccaccia di mare e Fratino. Infine sono state utilizzate come area di sosta invernale da 25 specie e roosting per altre 14.
Per le due specie ittiche target indirette K. panizzae (Ghiozzetto di laguna) e P. canestrinii (ghiozzetto cenerino) a deposizione bentonica delle uova l’eliminazione totale delle crisi anossiche è un inequivocabile miglioramento del loro habitat riproduttivo.
Il progetto è stato pianificato e realizzato rispettando i principi della gestione integrata delle zone costiere (ICZM) con un approccio ecosistemico al funzionamento della laguna, che include le componenti biotiche e abiotiche, da un punto di vista olistico che considera gli effetti della dinamica costiera sulla conservazione della biodiversità, sull’economia e sulla sicurezza idraulica. Si tratta di obiettivo a lungo termine di sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dei principali stakeholder.
Al termine del progetto il pennello per la crescita guidata dello scanno ha già mostrato risultati positivi con un deposito di 138.825 m3 . La crescita dello scanno è stata orientata con una tecnica di Nature Based Solution in cui lo scanno sabbioso rappresenta una struttura orizzontale con una funzione fondamentale di protezione costiera con l’evidente vantaggio di essere mantenuto dall’ecosistema a sostituzione di una qualsiasi arginatura artificiale verticale.
La crescita dello scanno è stata valutata nei servizi ecosistemici come servizio di regolazione di protezione costiera, quantificando anche i benefici dato che in assenza del pennello realizzato dal progetto i metri cubi di sedimenti si sarebbero distribuiti, come in precedenza, nella porzione occidentale ostruendo il canale sublagunare. La rimozione di questi sedimenti, fermati invece dal pennello, ad un costo di circa 4,5€/m3 sarebbe costata 624.712€ (138.825 m3 X 4,5€/m3) contro un costo del pennello di 280.000€.
L’obiettivo di gestione integrata a lungo termine è stato raggiunto in quanto il progetto ha infatti sviluppato il partenariato pubblico / privato tramite la convenzione vita natural durante di proprietà della Provincia ed il CO.SA.GO un’organizzazione di Molluschicoltori privati la cui attività dipende direttamente dallo stato di conservazione della laguna, e dalla sua capacità di fornire servizi ecosistemici, in questo caso specifico fornitura di alimenti.
Dal punto di vista socio-economico il progetto ha avuto una ricaduta positiva fondamentale sull’economia locale, grazie all’eliminazione delle crisi anossiche, il locale consorzio CO.SA.GO raggruppa oltre il 90% degli addetti diretti alla molluschicoltura che costituiscono il 72% della popolazione residente nel Comune di Goro in età lavorativa. Considerando l’indotto generato praticamente la totalità dei residenti. Le crisi anossiche provocavano danni medi quasi del 5% con punte del 30%, le azioni del progetto hanno evitato le anossie e conseguenti perdite economiche considerando il dato medio di perdita ogni euro speso nel progetto ha ripagato 4 volte l’investimento, espresso sinteticamente nell’indice ROI 1:4.
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