Il progetto, elaborato secondo i principi della ICZM (Integrated Coastal Zone Management), riassunti anche nella recente pubblicazione “LIFE and coastal management – 2012”, utilizza:
- un approccio ecosistemico sul funzionamento della laguna, includendo le componenti biotiche (azioni C1, C2, C4, C5, C6) e strettamente abiotiche (C3);
- una visione olistica che considera gli effetti della dinamica costiera sulla biodiversità, sull’economia e sulla sicurezza idraulica;
- una gestione a lungo termine e di sviluppo sostenibile (A7);
- la partecipazione delle parti interessate, sono infatti partner di progetto Enti pubblici con competenza sulla difesa della Costa e competenza sulla conservazione della biodiversità ma anche privati la cui attività dipende direttamente dai servizi ecosistemici della laguna (A7, e tutte le C).
In sostanza il progetto rappresenta un esempio di applicazione dei principi della ICZM alla conservazione di habitat e specie in siti Natura 2000, con un elemento di innovazione per l’adattamento ai processi naturali di dinamica dei delta, dato dalla realizzazione di una struttura sommersa per indirizzare la crescita della freccia dello scanno in direzione più meridionale, evitando così l’occlusione del principale canale sublagunare (C3).
Altre azioni concrete completano il progetto con attività già sperimentate, come il dragaggio di canali sublagunari per migliorarne la funzionalità, l’asportazione di una parte dello scanno sabbioso per evitare l’occlusione di uno dei principali canali sublagunari, la realizzazione con i sedimenti di risulta di aree per la nidificazione.
Nello specifico, il progetto si articola nelle seguenti azioni:
- Azioni preparatorie (A);
- Azioni concrete di conservazione (C);
- Monitoraggio dell’impatto delle azioni di progetto (D);
- Sensibilizzazione del pubblico e diffusione dei risultati (E);
- Gestione complessiva del progetto e monitoraggio dello stato di avanzamento (F).
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